Opere di bonifica
Idrovore
Bacini Caldaro e Cadino
Bacini Nave S.Rocco e Lavis
Bacino Trento
Bacini Mattarello, Aldeno e Acquaviva
Bacini Castelpietra e Nomi
Il Consorzio Trentino di Bonifica ha attualmente in gestione 27 impianti idrovori, di cui le idrovore Acquaviva e Romagnano sono ancora in fase di ultimazione. Un ventottesimo impianto, idrovora Valsorda è stata smantellata all’inizio del 2011, dopo la messa in funzione della nuova idrovora di Mattarello.
La necessità di realizzare un’idrovora alla foce di una fossa deriva dalle trasformazioni del territorio che hanno portato le grandi bonifiche storiche, fra cui in particolare l’innalzamento degli argini del fiume Adige. Infatti quando l’Adige ha una livello “normale” l’acqua scolante dalla fossa defluisce in esso naturalmente per gravità. Le paratoie alla foce delle fossa solitamente presso l’argine pensile restano aperte e non è necessario utilizzare le pompe. Quando invece l’Adige è in piena, il suo livello idrico supera la quota delle campagne circostanti, e per evitare che la sua acqua risalga la fossa allagando le aree limitrofe, si interviene dapprima chiudendo le paratoie poste alla foce della fossa, e poi pompando l’acqua sopra l’argine dell’Adige.
Gli impianti variano molto in dimensione sia per ingombro che per potenza elettrica impiegata, in funzione della portata di arrivo di progetto e quindi dell’area del bacino idrografico sotteso.A seconda delle aree con maggiore rischio idraulico le idrovore oltre ad essere collegate alla rete elettrica pubblica sono dotate di autonomo gruppo elettrogeno in modo da far funzionare tutte o almeno parte delle pompe. In altre parole quando ad una altra probabilità che si verifichino eventi alluvionali pericolosi, è associato un uso del suolo urbano e non agricolo, è necessario rendere l’impianto il più affidabile possibile che funzioni anche in caso di mancanza di energia elettrica della rete o di rottura di parti del sistema dell’impianto idrovoro.
Prendendo sempre in considerazione l’aspetto dell’affidabilità, nelle zone a minor rischio idraulico gli impianti idrovori sono strutturati solitamente per funzionare senza la presenza di personale addetto, utilizzando misuratori di livello, sgrigliatori automatici, PLC, sistemi telecontrollo o di allarme, ecc.